Il modello Esquire veniva prodotto dalla Fender utilizzando i corpi della Telecaster, e al posto di montarvi i due pick-ups, veniva montato solo quello al ponte, utilizzando il battipenna per mascherare il secondo scasso di alloggiamento del pick-up al manico, non utilizzato.
Era quindi una Telecaster “economica” che permetteva all’acquirente di poter montare in un secondo tempo il pick-up mancante sostituendo il battipenna con quello di una Telecaster.
La chitarra da noi riparata aveva il corpo in ontano, il manico in acero e la tastiera in palissandro, e ad un primo sguardo appariva in discrete condizioni, soprattutto perché il manico non presentava deformazioni o incurvamenti dovuti al tempo o a un cattivo utilizzo dello strumento.
Nel sollevare il battipenna invece si scopriva un enorme buco eseguito in modo molto grossolano (probabilmente con uno scalpello). Data la grandezza dello scasso (dell’ampiezza del battipenna) si è pensato che fosse stato fatto per alloggiare un pick-up humbucking, una pila e una elettronica attiva. Il lavoro di restauro dello strumento, da eseguire in diverse fasi, si presentava quindi laborioso e dall’esecuzione piuttosto difficile.
Si è dovuto inizialmente squadrare il foro presente sulla parte superiore del corpo, in modo da poter inserire più inserti dello stesso legno, per chiudere in modo molto preciso il foro, senza lasciare nessun tipo di fessura tra inserto ed inserto e tra inserto e le pareti dello scasso al fine di evitare delle cavità che si sarebbero riempite di colla compromettendo anche la sonorità dello strumento.
I vari tasselli in ontano sono stati scelti accuratamente in modo che avessero la stessa venatura di quello costituente il body, onde limitare le azioni di ritiro del legno nel tempo.
Si sono quindi incollati i diversi inserti sul body e si è lasciato essiccare lentamente, in modo che le varie parti si assestassero.
La parte superiore del corpo, tra i pick-up e la spalla mancante inferiore ( dove si sono inseriti i tasselli di legno ) è stata poi fresata per permettere di incollarvi sopra una tavola di ontano, dello spessore di 3,5 mm con la stessa venatura del corpo, avente la funzione di mascherare la sagoma degli inserti di legno al fine di ottenere una superficie con venature uniformi. Eseguendo tutti gli inserti e gli incollaggi delle varie parti con assoluta precisione lo strumento riacquista la stessa compattezza e solidità originaria non compromettendo assolutamente la risposta timbrica dello strumento.
Durante la fase di sverniciatura preliminare del corpo si è notato che il colore sunburst rosso/nero era frutto di una riverniciatura, mentre in origine lo strumento era di colore Daphne Blue.
Si è così deciso di riportare la chitarra al suo colore originale, utilizzando vernici alla nitrocellulosa ed eseguendo un tipo di verniciatura non a “specchio”, ossia non perfettamente lucido. Lo strumento ha così acquisito quell’aspetto “vissuto” tipico degli strumenti vintage.
Infine si è provveduto a riassemblare le altre parti sullo strumento: manico , meccaniche e circuitazione.